Fitto mistero sul dossier Contessa. Non è dato sapere se il sindaco Filippo Mario Stirati, che nell’ultimo Consiglio Comunale ha difeso a spada tratta l’operazione di Anas e Regione, sia entrato in possesso di tutta la documentazione con le perizie per inquadrare le reali condizioni del viadotto che nel gennaio 2019 era stato dichiarato sicuro e tutti i termini della gara d’appalto tra capitolati, tempistiche e condizioni generali e particolari. Sicuramente non ne sono a conoscenza i consiglieri comunali e men che meno l’opinione pubblica.
Si sono aperti in queste ore degli interrogativi dopo l’escalation sulle tempistiche dei lavori. Anas nell’unica comunicazione ufficiale, mai smentita da Regione e Comune, parla apertamente di 12 mesi con riferimento alla tipologia dell’intervento che verrà eseguito da una ditta locale, come annunciato dalla stessa Anas.
Nell’ultima settimana c’è stato un drastico cambio di rotta sui tempi: l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, ha fatto sapere che i mesi saranno 10 e potrebbero scendere ancora se le condizioni meteo saranno benevole.
In un incontro nelle Marche invece c’è stata un’ulteriore rivelazione: i lavori si completeranno entro Natale, dunque i mesi sono già scesi a 8.
Viene da chiedersi come si possano tagliare d’emblée 4 mesi con le attuali condizioni dell’appalto. Vorrebbe dire intervenire sulla turnazione dei lavori e cambiare quindi le condizioni della gara d’appalto con il rischio serissimo di ricorsi delle imprese rimaste escluse per l’offerta. Per questo si fa avanti il dibattito se sia il caso di promuovere una nuova gara d’appalto che preveda una turnazione diversa e conseguentemente la riduzione dei tempi inizialmente previsti di 12 mesi. Qualora venisse avanti questa soluzione di buon senso, si dovrà rinviare l’avvio del cantiere previsto a metà aprile a dopo l’estate velocizzando intanto i tempi della nuova gara d’appalto. L’eventuale rinvio sarebbe subordinato a un’ulteriore verifica tecnica sulle reali condizioni del viadotto, magari con un coinvolgimento più diretto del Comune di Gubbio che finora ha subito ogni scelta.
Il clima cittadino è pesantissimo sulla prospettiva della Contessa se il cantiere dovesse davvero partire dopo Pasqua tra disagi e grossi danni economici tanto per le attività della zona quanto a livello generale.
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