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Il direttore generale del Gubbio, Giuseppe Pannacci, accusato di peculato come dipendente Usl. L’avvocato Minelli: “Comportamenti corretti”. Il presidente Notari: “Fiducia nei magistrati e nei nostri collaboratori”

Giuseppe Pannacci

Richiesta di rinvio a giudizio per il direttore generale del Gubbio Calcio, Giuseppe Pannacci, che è indagato dalla Procura della Repubblica di Perugia con l’accusa di peculato. Dalle indagini della Guardia di Finanza emerge che il cinquantanovenne dipendente pubblico all’Usl Umbria 1, utilizzava la Lancia Y dell’ufficio «per attività e commissioni che esulano le normali mansioni lavorative ma che possono essere ricondotte a interessi personali o correlati all’incarico» nel club rossoblù.

Nella richiesta di rinvio a giudizio, firmata dal sostituto procuratore Mario Formisano (lo stesso dell’inchiesta Trust che vede imputati l’ex sindaco Orfeo Goracci ed ex politici amministratori, dipendenti ed ex dipendenti comunali), l’indagato, tecnico della prevenzione presso l’ufficio di igiene degli alimenti e nutrizione della Usl Umbria 1 e responsabile del parco auto del Dipartimento Prevenzione alla Usl di Gubbio, «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso» si appropriava dell’auto di servizio «avendone il possesso per ragioni di ufficio».

Nell’atto giudiziario si legge che «sia durante la giornata lavorativa che, in alcuni casi, in giornate in cui non risultava essere in servizio, Pannacci infatti era solito utilizzare l’autovettura per attività e commissioni che esulano le normali mansioni lavorative, ma che possono essere ricondotte a interessi personali e/o correlati all’incarico di direttore generale nell’Associazione sportiva Gubbio Calcio 1910». Viene quindi ritenuto responsabile di non aver rendicontato in maniera corretta l’utilizzo del veicolo «mediante l’apposito software gestionale Gea. In diverse occasioni – riporta il pubblico ministero – utilizzando l’autovettura di servizio transitava su lunghe strade secondarie, verosimilmente al fine di prolungare il tragitto da percorrere e, in alcuni casi, per ragioni non riconducibili a motivi di lavoro, si recava fuori dall’area di competenza territoriale del distretto sanitario Alto Chiasco di Gubbio».

Sempre nel 2021, stando all’accusa, Pannacci «attestava falsamente la propria presenza in servizio mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, consistite nell’uso improprio del badge di timbratura».

Assistito dall’avvocato Ubaldo Minelli, avrà tempo fino al 24 maggio per valutare se eventualmente chiedere di essere processato con rito abbreviato oppure ordinario. Oggi (martedì 22 febbraio) il Giudice per l’udienza preliminare Valerio D’Andria, in attesa di alcuni passaggi tecnici da definire anche insieme al legale di parte civile Vincenzo Maccarone, ha posticipato l’udienza preliminare di tre mesi.

«Giuseppe Pannacci ha sempre utilizzato l’auto di servizio per finalità istituzionali – scrive in una nota l’avvocato di fiducia Minelli – e non per fini privati estranei agli interessi dell’Usl Umbria 1. Non vi è stato da parte dello stesso un uso indebito della macchina di servizio, una utilizzazione del mezzo concretizzante i profili di illiceità penale contestati e, tantomeno, un ingiusto vantaggio patrimoniale per il dipendente pubblico». Secondo il legale «l’utilizzazione del mezzo è sempre riconducibile nell’ambito delle ordinarie mansioni lavorative di dipendente pubblico dell’Usl Umbria 1 e non ha nulla a che vedere con interessi personali dello stesso o correlati al suo incarico nell’ambito della Gubbio Calcio. I fatti contestati nell’imputazione – prosegue Minelli – concretizzano, tutt’al più, casi non punibili di utilizzo meramente episodico e occasionale dell’auto di servizio che non ha determinato un danno patrimoniale apprezzabile, né leso o compromesso seriamente la funzionalità dell’azienda sanitaria dell’Alto Chiascio. Costituiscono fatto notorio nella comunità eugubina l’irreprensibilità, la trasparenza, l’estrema correttezza, l’imparzialità, l’autonomia e l’indipendenza con cui il dottor Pannacci svolge e ha sempre svolto i compiti del proprio ufficio, in qualità di tecnico della prevenzione presso l’ufficio di igiene degli alimenti e nutrizione della Usl Umbria 1 e di responsabile del parco auto dell’Usl 1. Il mio assistito – conclude Minelli – nel contestare fermamente ogni addebito a lui mosso, confida nella positiva evoluzione della vicenda giudiziaria che lo riguarda».

Il presidente del club rossoblù, Sauro Notari, ha dichiarato: «Abbiamo piena fiducia in chi sta indagando, così come abbiamo piena fidicia nei nostri collaboratori, dei quali pensiamo che siano persone oneste».