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Processo Trust, udienza con quattro testimoni e rinvio a maggio con il giallo sulla prescrizione di Goracci

L'ex sindaco Orfeo Goracci

Va sempre più per le lunghe il processo Trust che vede imputati l’ex sindaco Orfeo Goracci, ex politici amministratori, dipendenti ed ex dipendenti comunali.

Oggi (martedì 21 febbraio) il dibattimento in aula al tribunale di Perugia è stato interlocutorio e ha visto comunque uno slittamento dei tempi con l’audizione di quattro testimoni su vicende collaterali, come quella legata alla sparizione di documenti del Comune acquisiti al protocollo e poi ritrovati a casa di uno dei soggetti imputati. L’udienza è durata poco perché era previsto un altro dibattimento calendarizzato nella stessa aula.

La prossima seduta è stata fissata per il prossimo 23 maggio e le due di marzo e aprile sono state revocate, secondo quanto riferisce Goracci nel commentare e aggiornare il calendario sui social per i suoi fedelissimi, che al momento attendono delucidazioni dall’ex sindaco sull’annuncio di “non rinuncia alla prescrizione” esplicitata in aula il 25 ottobre scorso da parte del suo avvocato Franco Libori davanti al presidente del tribunale, Mariella Roberti. Hanno annunciato la rinuncia alla prescrizione tutti gli imputati meno che Goracci e l’ex dipendente comunale Umberto Baccarini.

Sulle tempistiche sempre più lunghe di un processo – come nel caso per esempio di Trust cominciato sul finire del 2015 – taluni esperti fanno notare come in generale gli slittamenti possono agevolare di fatto qualunque imputato che può eventualmente contare su interventi legislativi che possono modificare e ammorbidire il quadro dei reati, oltre ad affievolire la spinta processuale.

In linea generale le linee difensive tendono a far allungare quanto più possibile i tempi processuali sia per la maturazione dei tempi della prescrizione e sia per la possibilità di giovarsi eventualmente di un quadro legislativo diverso e favorevole in materia giudiziaria, al di là di eventuali atteggiamenti vittimistici dell’imputato di turno responsabile o meno dei reati di cui viene accusato.