Torna lo scontro tra il Pd e la Giunta Stirati con in mezzo la società partecipata Gubbio Cultura e Multiservizi e l’appalto per la gestione dei parcheggi a pagamento. Sullo sfondo torna continuamente la storia di questa società che fa del Comune un imprenditore con la gestione della forza lavoro mediante selezioni, quando non vi sono state chiamate dirette o stabilizzazioni, e non concorsi pubblici come nella pubblica amministrazione.
Il Pd parla in una nota
di “triste epilogo per alcuni, ma non per tutti. Quello che
temevamo si è purtroppo avverato: l’esclusione da parte della
società aggiudicataria del bando per la gestione dei parcheggi a
pagamento di Gubbio riguarda esclusivamente alcuni degli ex
dipendenti della Gubbio Cultura Multiservizi comparto parcheggi.
Premesso che sappiamo bene essere nei diritti di una società privata
la libera scelta del personale, ossia chi e come assumere e con quale
forma contrattuale, riteniamo però sconcertante nonché
profondamente ingiusta la scelta fatta di riassorbire solo quattro
delle sette persone in forza a detto comparto, soprattutto perché in
tale scelta non si tiene in alcun conto la graduatoria del concorso
per ausiliari del traffico sostenuto nel 2009. Ci pare ancora più
assurdo il silenzio assordante del sindaco Filippo Mario Stirati e
dell’Amministrazione Comunale su questa faccenda: che fine ha fatto
la clausola di salvaguardia? Non avevano assicurato di monitorare
questa delicata fase che ha
visto il personale passare dalla
propria società in house Gubbio Cultura e Multiservizi alla società
privata aggiudicataria del bando? Come già anticipato ribadiamo
convintamente la nostra intenzione di approfondire ogni passaggio di
questa vicenda che, ricordiamolo, coinvolge la vita delle persone, al
fine di comprendere il perché di certe scelte scellerate. In un
periodo storico come è questo che stiamo vivendo, contraddistinto
dalla forte contrazione del mercato del lavoro, da markers
occupazionali che hanno costantemente il segno meno, questa
Amministrazione Comunale non solo non alza un dito per salvaguardare
i posti di lavoro dei suoi cittadini, ma con atteggiamento pilatesco
assiste inerme alle decisioni assunte da altri, forse perché troppo
presa dall’autoincensarsi e dal ‘cambiare volto’ alla città”.
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