La storica bottega artigiana del bucchero resta dove sta. L’annuncio viene dalla famiglia Rossi che da decenni ha in affitto dal Comune il laboratorio della preziosa ceramica in via Savelli della Porta al civico 1.
“Tutto è bene quel che finisce bene. Grazie a un gesto di generosità da parte dell’aggiudicatario della gara – fa sapere la Buccheri Antonio Rossi – il nostro negozio continuerà a essere la storica bottega di via Savelli. Ringraziamo tutti per la vicinanza dimostrata, che ci ha fatto comprendere meglio l’importanza del mestiere che svolgiamo”.
La vicenda era stata anticipata dal quotidiano Il Messaggero nel novembre scorso quando si era appreso che alla scadenza dell’affitto un bando del Comune, strutturato senza paletti per salvaguardare la vocazione artigiana di quel locale, aveva determinato l’aggiudicazione a un altro soggetto che avrebbe attivato un negozio del settore alimentare. Dai buccheri a salami e formaggi, questo era il destino della bottega finché c’è stata la svolta in queste ore con il passo indietro dell’aggiudicatario del bando. La famiglia Rossi ha evitato polemiche dirette con l’amministrazione comunale nel riportare l’epilogo del bando che apriva la clamorosa successione.
“Nel tempo abbiamo contribuito all’elevazione dell’immagine della città – evidenziava la famiglia Rossi – quale luogo di attività artistica di alto livello. Di recente le difficoltà sono state tante, tuttavia si è sempre deciso di mandare avanti quello che è un pezzo di storia dell’artigianato italiano riconosciuto anche in sedi internazionali. Questo evento ci colpisce ancora, ma proveremo a rialzarci e andare avanti”.
La Giunta Stirati si era difesa parlando “di scelta obbligata dal regolamento comunale e dalla normativa in vigore a dare disdetta il 21 dicembre 2020, concedendo un anno di preavviso. Quello che è accaduto dopo è stato l’avvio di un bando per aggiudicare il negozio, sulla base di criteri relativi agli elementi progettuali, alla parte economica e agli aspetti manutentivi come sempre». Si era impegnata a «individuare alcuni spazi espositivi per accogliere tra gli altri manufatti artistici anche il bucchero, considerato una delle maggiori espressioni della nostra storica arte della ceramica”.
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