Riceviamo dal dottor Sergio Matteini Chiari (Ultimo Treno).
Non è in alcun modo giustificabile la previsione di collocare la stazione c.d. Medioetruria in uno dei luoghi attualmente candidati al riguardo. Tale ubicazione non risponderebbe alle esigenze degli umbri. La stazione verrebbe ubicata in territorio toscano (nessun campanilismo, beninteso), a distanza non insignificante dai confini dell’Umbria ed a distanza assai rilevante da pressoché tutti i centri umbri, in specie quelli maggiori.
I tempi occorrenti per raggiungere la suddetta stazione sarebbero quasi biblici, sia con mezzi propri che con mezzi pubblici (di cui, tra l’altro, sino ad ora neppure si è parlato). Ciò vale sia se dall’Umbria si voglia partire sia se in Umbria si voglia venire. Né possono essere obliati i costi occorrenti per la trasferta né i molteplici disagi di altra natura (circolazione stradale, condizioni meteo etc.).
Va rammentato che la ferrovia è un servizio e, come tutti i servizi, deve rendere agevole l’accesso agli utenti.
D’altronde, sussistono alternative sia per ciò che attiene il tracciato della ferrovia sia per ciò che riguarda l’ubicazione della stazione.
Una ferrovia a servizio degli umbri potrebbe avere un solo tracciato, cioè attraversare longitudinalmente l’Umbria, ponendosi sulla linea tradizionale Orte-Terni-Spoleto-Foligno e, da qui, proseguire su Perugia sino a congiungersi con la direttissima.
Non si tratta di ipotesi peregrina. Nel Pnrr è previsto il potenziamento della linea Orte-Falconara.
In ordine a tale potenziamento si confrontano due tesi: vi è chi vorrebbe mantenere la linea tradizionale (raggiungere Fossato di Vico attraverso i territori di Valtopina, Nocera Umbra e Gualdo Tadino) e vi è, invece, chi vorrebbe che la linea sia variata, con prosecuzione da Foligno verso Assisi, Bastia Umbra e Perugia (aeroporto San Francesco) e da qui da una parte proseguendo in linea retta sino a congiungersi con la direttissima Roma-Firenze e dall’altra parte deviando a destra per raggiungere Fossato di Vico su un tracciato parallelo e prossimo alla linea tradizionale.
La “variante”, se pur comporterebbe un accrescimento dei tempi per raggiungere Ancona da Roma di “ben” 10 minuti, comporterebbe a) un rilevantissimo ampliamento del bacino di utenza; b) un servizio, infine adeguato, per Perugia; c) il potenziamento ulteriore dell’Aeroporto, che diverrebbe il terzo aeroporto di Roma (essendo raggiungibile da Roma in circa un’ora), pur mantenendosi umbro; d) un significativo risparmio di tempi per raggiungere Firenze, con eliminazione della gran parte dei disagi di cui sopra si è detto.
Gli umbri dei territori attraversati dalla linea tradizionale non verrebbero dimenticati; al loro servizio potrebbe essere posto un tram-treno.
Sarebbero davvero realizzate tutti quei risultati di cui in questi giorni si va dicendo realizzabili con il collocamento della Medioetruria fuori terra umbra.
Meraviglia che i sindaci dei territori più interessati siano rimasti sino ad oggi silenti. Meraviglia che gli umbri di alcuni territori abbiano espresso opzione per la vecchia linea. Meraviglia che in sede regionale non si sia tenuto conto di tutte le “qualità” della variante. Tra l’altro, se venisse davvero in essere la stazione Medioetruria in Toscana verrebbe meno l’attuale Frecciarossa che parte da PG e, soprattutto, l’Umbria resterebbe definitivamente emarginata.
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