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I circoli didattici saranno ridotti da tre a due. Decisione inevitabile, al di là dei dibattiti politici

Questione di numeri che, al di là delle manovre politiche di circostanza, danno spesso risultati scontato come la riduzione da tre a due circoli didattici sul territorio comunale con l’ennesimo taglio scolastico. Quello con più alunni è il terzo circolo di San Martino che dunque manterrà l’autonomia con un proprio dirigente (attualmente Luigina Dongiovanni arrivata quest’anno da Lecce). Si accorperanno invece il primo circolo Matteotti e il secondo Aldo Moro, che avranno dunque un unico dirigente rispetto ai due attuali. L’ufficialità della decisione competerà alla Provincia e soprattutto alla Regione.

L’assessore all’Istruzione, Simona Minelli, l’ha tirata per le lunghe cercando dai tre dirigenti le soluzioni che di fatto già c’erano. La Giunta Stirati ha dovuto soltanto prenderne atto. Così il Consiglio Comunale, convocato per oggi (venerdì 30 settembre), si è praticamente perso in chiacchiere davanti a diversi addetti ai lavori dei plessi presenti nella sala consiliare di palazzo Pretorio che hanno involontariamente alimentato la corsa agli interventi dagli scranni per cercare di farsi sentire.

L’accorpamento del primo e secondo circolo si deve al calo demografico. La popolazione scolastica diminuisce come risultato della riduzione sempre più accentuata della natalità in un territorio dove in un decennio, dal 2011 al 2021, i nati sono passati da 284 a 166. Ogni circolo didattico dovrebbe avere un numero minimo di 600 bambini, ma per Gubbio c’è una deroga.

La fusione è stata motivata dalla Giunta Stirati con l’omogeneità territoriale dei futuri circoli didattici che andranno a essere riorganizzati per una prospettata gestione migliore dal punto di vista didattico per quanto riguarda la stabilità dei docenti. Potrà essere garantita – secondo i piani – una programmazione migliore in plessi vicini, che, appartenendo allo stesso circolo, consentiranno una maggiore mobilità tra un plesso e l’altro con lo stesso corpo insegnante. L’obiettivo è favorire la stabilità dirigenziale scolastica, indicare le strategie d’azione, garantire coerenza e unità d’intenti permettendo di superare l’attuale situazione rappresentata da tre circoli con due reggenze temporanee, aumentare le ore di contemporaneità (calcolate in base al numero dei docenti) che permetteranno di ottimizzare e quindi potenziare con orari più lunghi i plessi che hanno meno alunni.

La maggiore dimensione dei due circoli – ha prospettato la Giunta Stirati per motivare l’inevitabile taglio – potrà favorire un aumento delle ore di contemporaneità e garantire ai dirigenti un margine organizzativo e didattico in un territorio estremamente esteso; garantire nel tempo organici di assistenti amministrativi e collaboratori scolastici, considerato che i due circoli che sono attualmente al limite delle 500 iscrizioni rischiano concretamente ulteriori sofferenze numeriche già dall’anno scolastico 2023-2024 ed entrambi in una prospettiva molto vicina possono perdere l’autonomia scolastica; prospettare un’organizzazione territoriale che metta tutti gli interessati in condizione di poter affrontare le sfide che si presenteranno, tenendo conto che il sistema scolastico contiene scuole dell’infanzia e primarie autorizzate in deroga e pluriclassi, che evidenziano limiti numerici critici e rischiano la chiusura a ogni anno scolastico.