Semplice, spontanea, vissuta. Un po’ come ogni cerimonia degna di tal nome dovrebbe essere: le parole giuste al posto giusto, il silenzio composto e ordinato di chi sa che trovarsi in quel luogo in quel momento è qualcosa di cui non si può fare a meno, perché trascende il semplice ricordo di un amico. Che magari non avrebbe mai accettato l’idea di vedersi intitolata una palestra, un luogo pubblico, lui che di umiltà e riservatezza ne aveva fatto un modo d’essere, prima ancora che virtù da mostrare. Francesco Rampini però da oggi è un po’ più vicino a quei tanti familiari e amici che dieci anni fa, proprio il 24 settembre, ha lasciato nella tristezza più profonda, vittima di un maledetto incidente stradale. Sulle ceneri di quella immane sofferenza, però, un’intera comunità ha saputo ricostruire legami forti e duraturi, unitamente a iniziative che hanno contribuito a rendere la città di Gubbio un posto migliore. Spirito di Squadra, il torneo di solidarietà dedicato alla pallavolo che oggi e domani tornerà alla Polivalente, ne l’esempio più calzante: le tante associazioni che ogni anno concorrono per la realizzazione sono la testimonianza più grande della grande eredità lasciata da Francesco.
L’OMAGGIO DI UNA COMUNITÀ. Davanti alla palestra di Via dell’Arboreto in tanti si sono raccolti per una cerimonia breve, ma di grande significato. E idealmente tutti hanno accompagnato il papà Giampietro, la mamma Rosanna e la sorella Giulia quando hanno tolto il drappo rosso dalla targa che certifica ufficialmente l’intitolazione della struttura a Francesco Rampini. Un iter che ha visto impegnate dapprima le realtà da sempre legate al ragazzo, quindi Pallavolo Gubbio, Baracca Party e Circolo ’99, poi anche la Famiglia dei Santantoniari e infine la Provincia di Perugia, proprietaria dell’immobile, e il Comune di Gubbio, oltre al Polo Liceale “Giuseppe Mazzatinti” (la palestra è all’interno della sede del Liceo Artistico in via dell’Arboreto). Hanno portato il loro saluto istituzionale il consigliere provinciale Francesco Zaccagni e il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, quello del mondo della pallavolo con il presidente regionale FIPAV Giuseppe Lomurno, quello delle associazioni legate a Francesco con il presidente della Famiglia dei Santantoniari Alfredo Minelli, e per il Polo Liceale la dirigente Maria Marinangeli. Non è mancato però l’omaggio della diocesi locale attraverso le parole sentite e commosse di don Francesco Menichetti, che di Francesco è coetaneo e amico da sempre.
UN ESEMPIO PER LE GENERAZIONI FUTURE. Nel concludere gli interventi, la sorella Giulia ha voluto ringraziare anche a nome di tutta la famiglia quanti hanno voluto testimoniare l’affetto per Francesco fino al punto da intitolargli uno dei luoghi a lui più cari. “In verità nei giorni scorsi ho pensato a cosa avrebbe detto mio fratello se avesse saputo che gli avremmo intitolato questo spazio… lui era davvero una persona straordinaria, ma nel vero senso letteralmente della parola: era fuori dall’ordinario, perché dotato di una sensibilità e di un’intelligenza che lo rendevano fortemente empatico con tutte le persone che si trovassero davanti a lui. A chi non lo conosceva bastava davvero poco, anche soli 10’, per considerarlo alla stregua dell’amico di una vita. Francesco ha saputo spendersi in tanti modi e forme per rendere la nostra città un posto migliore e in tutto quello che faceva ci metteva davvero il cuore e l’anima. Il fatto che così tante realtà abbiano voluto che questo giorno arrivasse per davvero ne sono la testimonianza diretta, l’eredità più grande che ha lasciato in ognuno di noi. L’auspicio è che le generazioni che verranno possano davvero conoscere attraverso i ricordi di tutti noi chi fosse davvero Francesco, e trarne ispirazione per vivere un’esistenza davvero più intensa e piena di significato”.
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