A una settimana dalla chiusura la mostra “Gubbio al tempo di Giotto” ha già raggiunto risultati straordinari: con 24.000 visitatori unici l’esposizione ha già ampiamente ripagato le attese degli organizzatori, trovando l’apprezzamento di tantissimi appassionati e semplici curiosi. Numeri che trovano maggiore risalto pensando a quanto fatto registrare nel solo mese di ottobre, con un +60% di ingressi al solo Museo Civico di palazzo dei Consoli (che ospita le stanze della mostra assieme a Palazzo Ducale e al Museo Diocesano). Numeri che trovano l’apprezzamento dell’Assessore alla Cultura, prof. Augusto Ancillotti: “Il successo testimoniato dalla grande attenzione della carta stampata, dei media radiotelevisivi e dagli esperti del settore è sostenuto dal successo di pubblico che sta riscuotendo la mostra ormai vicina alla chiusura. Ero certo che l’immagine di Gubbio ne avrebbe beneficiato perché si andava a insistere su contenuti culturali di alto profilo e molto spesso nascosti ai più. La finalità era dunque quella di parlare con un linguaggio accessibile del ruolo che Gubbio ebbe nel periodo storico tra 1200 e 1300 e documentare con le opere la sapiente esperienza artistica che il nostro territorio offriva all’interno di un circuito culturale influenzato dal cantiere di Assisi”.
VITTORIA DI SQUADRA. Nel mese di ottobre gli ingressi hanno raggiunto livelli inattesi, addirittura andando ad eguagliare l’affluenza di un mese turistico come quello di luglio. Facile individuare anche nella presenza del FIA Hill Climb Masters (e la sua grande dote di appassionati e addetti ai lavori al seguito) uno dei motivi di tale boom a livello di numeri. Ma è soprattutto la conferma del fatto che la città ha recepito l’importanza di un progetto “storico”, visto che sono arrivati in massa gruppi organizzati, associazioni locali, scuole e singoli cittadini. “Ringrazio per tutto questo gli uffici del servizio cultura – aggiunge Ancillotti – e le operatrici museali di Palazzo dei Consoli per la loro disponibilità e professionalità. Una disponibilità e uno spirito collaborativo manifestati anche dagli altri partner del progetto, in particolare dal vescovo Luciano Paolucci Bedini, dalla direttrice del Palazzo Ducale Paola Mercurelli Salari e da tutti i loro collaboratori.
L’APPENDICE. Da ultimo mi preme rimarcare la proficua collaborazione con “Civita Mostre”, con la quale si sta preparando un nuovo progetto espositivo collegato alla mostra in chiusura, che prenderà il via dal prossimo 15 novembre e durerà sino al 1° maggio 2019. La valenza storico-artistica dell’operazione sinora realizzata e il patrimonio di conoscenze maturato hanno permesso agli uffici di accendere la luce sul tema del restauro attraverso la nuova mostra che avrà il titolo “Tesori ritrovati. Restauri per Gubbio al tempo di Giotto”. All’interno della Sala dell’Arengo sarà ancora possibile fare confronti tra opere e maestri, tra materiali e tecniche esecutive, tra forme e funzioni del prodotto artistico restaurato, in un percorso che si dipana tra XIII e XIV secolo, nell’età d’oro di Gubbio e del suo vasto contado”.
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