Laura studia, si diverte sulle passerelle e le copertine strizzando l’occhio al concorso di bellezza più celebrato d’Italia. Si sta prendendo la ribalta di Miss Italia e ha già conquistato l’Umbria conquistando due volte la fascia per entrare nelle prefinali nazionali che quest’anno si svolgeranno da venerdì 16 a domenica 18 settembre a Fano, con 197 ragazze vincitrici dei titoli regionali assegnati nel corso delle 350 selezioni in giro per la penisola.
La ventiduenne eugubina Laura Lanzi torna anche quest’anno alle prefinali, già conquistate nel 2019 prima della pandemia. Stavolta ci arriva dopo aver vinto il titolo di Miss Sport Givova Umbria nella finale di Miss Umbria a Foligno, oltre a indossare nell’occasione pure la fascia speciale di Miss Quintana che le ha valso l’invito a sfilare alla prossima Giostra folignate.
Il sogno è di poter raggiungere la finale e per riuscirci a metà settembre la sfida sarà tiratissima. Il suo percorso per approdare alla finale regionale umbra l’ha vista protagonista il 16 luglio scorso a Fighille di Citerna per la quarta tappa del tour, che ha fatto sua tra gli applausi generali e il gradimento della giuria aggiudicandosi la corona e la fascia di Miss Citerna.
Al contempo, tra le attività di apprezzata modella e nella pubblicità come ragazza immagine, porta avanti gli studi di lettere e filosofia con indirizzo arti e scienze dello spettacolo all’università La Sapienza di Roma, dopo il diploma al polo liceale “Giuseppe Mazzatinti”. Ora si prepara per dare l’assalto alla finale nazionale a Roma, portandosi dietro l’avventura di tre anni fa quando nella finale regionale a Torgiano ottenne la fascia di Miss Be Much Umbria, spinta già allora da un tifo sfrenato in famiglia con in prima linea papà Franco Lanzi, mamma Cinzia Ceccarelli e il fratello Leonardo.
Nel suo passato c’è stata anche un’esperienza speciale: è stata il sindaco nel Consiglio Comunale dei Ragazzi del 2012 e 2013. Bella e spigliata, Laura può vedersi aprirle le porte del mondo dello spettacolo. Lei si prepara a stupire perché il bello deve ancora venire.
