Ci sarebbe un fascicolo aperto alla Procura della Repubblica di Perugia, con la prospettiva di una possibile verifica per ipotetici reati ambientali, dopo le segnalazioni, esposti e denunce con tanto di documentazione fotografica sul considerevole ammasso di rifiuti fuori controllo in località Coppiolo, nell’area di Umbraflor la più grande realtà di produzione vivaistica regionale nata in sinergia tra Regione e Comune. Lo rivela il Messaggero nell’edizione di giovedì 28 luglio.
I controlli si legano alle montagne di rifiuti, soprattutto plastica e gomme, depositate selvaggiamente da anni su terreni comunali senza che sia stata mai pianificata un’opera di smaltimento. La zona è recintata, ma entra chiunque perché ci sono dei varchi e ci si trova di tutto, compresi i recipienti delle piantine che nel tempo sono state messe a dimora. La vicenda, sollevata da Messaggero nei giorni scorsi, ha prodotto un sopralluogo di amministratori e tecnici del Comune, che per ora ha scelto la linea del silenzio pensando che la responsabilità ricada su Umbraflor e la Regione sebbene l’area sia comunale.
La discarica al Coppiolo consegna uno scenario allucinante e si temono ripercussioni a livello di igiene e salubrità che chiamano in causa tanto il Comune quanto la Regione per la gestione di quell’area. Restano un mistero le modalità di deposito selvaggio dei rifiuti e il mancato controllo per lo smaltimento, con il giallo su chi dovrebbe vigilare e a chi competono gli interventi di bonifica.
Una grana non indifferente per il sindaco Filippo Mario Stirati e il vicesindaco e assessore all’Ambiente, Alessia Tasso, che sulle tematiche ambientalistiche guidano da anni il fronte che contrasta le attività delle cementerie, come testimoniato anche dall’ultimo ricorso al Tar sull’uso del Css autorizzato dal governo e dalla Regione.
Al Coppiolo doveva peraltro insediarsi un’impresa che era pronta a investire ma tutto è rimasto sospeso, mentre l’interlocutore del Comune resta Umbraflor, considerata la più grande realtà di produzione vivaistica dell’Umbria e una delle più importanti d’Italia per la promozione dell’ambiente e la tutela della biodiversità, che ha associato l’esperienza e l’attività produttiva del vivaio regionale di Gubbio con quelle dell’azienda agricola e forestale “Il Castellaccio” di Spello.
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