Mesi lunghi e tormentati lungo la strada della Contessa da quando l’Anas ha fatto sapere al sindaco Filippo Mario Stirati che il viadotto a ridosso della galleria non è in sicurezza, così come la stessa galleria.
Sul viadotto dopo il crollo del ponte Morandi a Genova avevano lanciato l’allarme quanti vi transitano, con dossier fotografici ignorati perché si diceva che non c’erano problemi.
Oltre ai disagi per l’impianto semaforico che regola il senso unico alternato, con il formarsi di code anche chilometriche, c’è un risvolto ambientale visto che la sosta forzata dei veicoli, in particolare dei mezzi pesanti, ha ripercussioni sulla qualità dell’aria con lo smog che è già diventato insopportabile, come confermato da quanti stanno in zona.
Stessa situazione lungo la Flaminia verso il pesarese e l’Adriatico per quanto i riguarda i cantieri infiniti gestiti da Anas con pochi operai e tempi lunghissimi per i lavori, tra deviazioni (come a Cantiano) e restringimenti.
L’emissione dei gas di scarico trova silenti i comitati ambientalisti, completamente assorbiti dalle battaglie e polemiche sulle cementerie e sul Css da tralasciare ogni riflessione e denuncia sulle altre forme d’inquinamento impattante.
Sono silenti anche i politici paladini più che dell’ecologismo soprattutto del voto ecologista nel fare i capopopolo per infondere e cavalcare paure tra i cittadini, nell’intento fin troppo evidente di raccattare consenso in chiave elettorale, specialmente da parte chi con la politica ha mangiato e mangia a quattro ganasce dispensando lezioni ambientaliste a buon mercato (in verità anche di altro senza alcun pudore).
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