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L’ingegnere Luigi Casagrande potrebbe tornare a palazzo Pretorio come consulente

Palazzo Pretorio sede del Comune

Il ritorno a palazzo Pretorio dell’ingegnere Luigi Casagrande – rivela oggi il Messaggero Umbria – viene dato per certo negli ambienti politici della maggioranza, con il sindaco Filippo Mario Stirati che avrebbe già creato i presupposti e aperto contatti per coinvolgere nuovamente colui che è stato per lunghi anni dirigente comunale dell’urbanistica, lavori pubblici, grandi opere e ambiente andando in pensione lo scorso gennaio.

Si era parlato di un rapporto di consulenza in prospettiva già subito dopo il pensionamento, mentre veniva avviata la procedura interna per scegliere a metà febbraio con la procedura per la nomina fiduciaria triennale l’ingegnere Paolo Bottegoni promosso dirigente del settore lavori pubblici, patrimonio, manutenzioni e aree interne. A Casagrande, che peraltro ha collaborato con Bottegoni, avevano pensato per portare avanti progetti e percorsi già avviati. Adesso c’è una possibilità in più, visto il decreto Pnrr2 del governo Draghi che prevede consulenze nella pubblica amministrazione anche per i pensionati.

Secondo il decreto, fino al 31 dicembre 2026 le amministrazioni titolari di interventi previsti nel Pnrr, incluse le Regioni e gli enti locali, potranno conferire incarichi di consulenza, anche in deroga al divieto di attribuire incarichi retribuiti a lavoratori collocati in quiescenza, ovvero pensionati.

Il tam tam nella maggioranza sta provocando qualche mal di pancia con due fronti pronti a misurarsi, tra chi è favorevole a riportare in Comune il sessantacinquenne ingegnere Casagrande avvalendosi della sua esperienza e chi invece rilancia l’opportunità di dare delle possibilità a professionisti più giovani.

Si riapre il dibattito soprattutto sui giovani laureati in fuga dalla città per la mancanza di soluzioni professionali anche a livello di pubblica amministrazione, tenuto conto che soltanto nell’ultimo periodo per le assunzioni nei settori comunali sono ripartiti i concorsi pubblici tra le diverse nomine fiduciarie e il ricorso a piene mani alle graduatorie di altri enti.