Il centro storico sempre più in mano ai vandali e agli incivili. L’ultimo pessimo segnale viene, in ordine di tempo e peraltro a periodi, dal parcheggio multipiano di San Pietro che versa in uno stato di abbandono senza controlli né videosorveglianza.
Chi usufruisce della struttura sotterranea in via di Fonte Avellana si ritrova tra i disagi e rischia anche di trovarsi in situazioni di potenziale pericolo, ricordando allagamenti e vandalismi. Così alcuni residenti del centro storico hanno annunciato di voler promuovere una petizione con la raccolta di firme perché vi sia un minimo di gestione del parcheggio, a cominciare dalla sanificazione periodica degli ascensori e altri interventi per migliorare le condizioni generali.
Peggiora quotidianamente lo stato dell’infrastruttura più contestata di sempre, per i costi lievitati a dismisura e il pessimo impatto ambientale, tanto da vederla ribattezzata “ecomostro, nell’operazione partita nel 2007 e definita fallimentare già qualche anno dopo. Mentre l’amministrazione comunale ha deciso con l’ultimo bilancio preventivo 2022 di ricorrere a un mutuo di due milioni e mezzo per ultimarla, il parcheggio sotterraneo registra continui atti vandalici e comportamenti deplorevoli negli spazi auto e fino all’area degli ascensori.
Nel parcheggio la situazione di maggior degrado è fin troppo evidente e devastante a ridosso della scala B, dove c’è l’ascensore che sale in via Boncompagni. Imperano le scritte alle pareti, il pavimento macchiato e sporco, pacchi lasciati abbandonati, fino ad arrivare agli atti vandalici contro le auto parcheggiate e gli estintori, in uno scenario peraltro già drammatico di suo tra allagamenti e altre disfunzioni.
Le situazioni fuori controllo ci sono anche in diverse altre parti del centro storico, come in piazza San Giovanni dove i bagni pubblici sono una devastazione continua e in alcuni vicoli dove nel fine settimana gruppi di giovani lasciano di tutto, dal vomito alle bottiglie di alcol, con i residenti decisi a costituire un comitato per fronteggiare l’emergenza a spingere il Comune a trovare soluzioni concrete per arginare i fenomeni.
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