La tradizione comincia a riprendersi i suoi spazi dopo due anni di folle gestione della pandemia nel segno delle privazioni e limitazioni. Il 18 marzo è nel segno dell’omaggio a San Giuseppe che il calendario cristiano celebra il 19 marzo festa del papà.
I “focaroni” di San Giuseppe sono radicati nella tradizione popolare eugubina figlia della spontaneità, con le giovani generazioni che fin dai tempi lontani in modo del tutto genuino e in amicizia si ritrovavano per dare vita nei quartieri cittadini, così come in periferia, per questo suggestivo rituale.
Oggi ha i “focaroni” hanno assunto la connotazione di manifestazione promossa dall’Università dei Falegnami, in collaborazione con i quartieri di Sant’Andrea, San Giuliano, San Martino e San Pietro, l’associazione Maggio Eugubino, con il patrocinio del Comune di Gubbio che ha fortemente voluto anche una conferenza stampa di presentazione per iniziativa dell’assessore Gabriele Damiani insieme al sindaco Filippo Mario Stirati.
L’organizzazione guidata prevede alle ore 19.30 l’accensione del “focarone” di Sant’Andrea, quindi a seguire alle 20 si accenderà quello di San Pietro, alle 20.30 quello di San Giuliano, e alle ore 21 di San Martino. L’articolazione oraria è stata pensata, togliendo spontaneità all’iniziativa, per permettere a tutti di poter godere e vivere da vicino ogni momento delle accensioni, che saranno contraddistinte dall’arrivo simbolico di una torcia accesa, portata dai ragazzi dei quartieri eugubini.
In occasione della ricorrenza di San Giuseppe sono state annunciate anche le celebrazioni: venerdì 18 marzo alle ore 18 primi vespri presso la chiesa di San Giuseppe, e sabato 19 marzo alle ore 11 sempre presso la chiesa di San Giuseppe la messa sarà presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini.
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