C’è chi tira un sospiro di sollievo e chi non accenna nemmeno a togliersi un briciolo di preoccupazione dal volto. Perché gli Stati Generali della Sanità Umbra, tenuti questa mattina all’ospedale di Branca, di fatto lasciano l’assessorato regionale con i piedi su due staffe. La famosa delibera che declassa il centro di diagnostica dell’ospedale comprensoriale da “Hub” (quindi attivo 24 ore su 24) a “Spoke” (in funzione per 12 ore giornaliere) non verrà ritirata, ma l’assessore regionale Luca Barberini ha spiegato che “abbiamo già provveduto a inviare una comunicazione tramite pec con la quale concediamo una deroga alla struttura comprensoriale di Gubbio e Gualdo Tadino, che dunque continuerà ad operare seguendo tutta la prassi attuale, senza tagli di organico né cambiamenti di orario, in attesa che si arrivi a formulare un progetto condiviso da Regione, Asl territoriali e soggetti locali in cui si cercherà di struttura al meglio il funzionamento del reparto”. Barberini ha rivendicato anche il ruolo della sanità regionale nei confronti dell’ospedale di Branca: “Sono stati fatti investimenti importanti in passato e si sono vinte battaglie come quella del mantenimento del punto nascite, benché i numeri fossero inferiori ai 500 parti annuali richiesti. La volontà di mantenere la struttura nella rete del’emergenza è totale, ma bisogna anche confrontarsi con realtà in evoluzione che richiedono nuove modalità di intervento. La deroga è assolutamente condivisa, ma ciò non toglie che bisogna pensare a un progetto che possa tener conto delle esigenze di tutto il territorio regionale, e che possa anche andare a valorizzare le richieste della popolazione locale coinvolta”.
REAZIONI PREOCCUPATE. Un monito forte è stato ribadito dal sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati: “Non ho dubbi sull’onestà intellettuale dell’assessore Barberini quando dice che tutto resterà come è oggi, ma di certo questa delibera rappresenta un “fantasma”, o se si preferisce una minaccia nei confronti delle popolazioni del comprensorio eugubino-gualdese. Non possiamo permettere che si insinui il dubbio che le cose possano cambiare da un momento all’altro e che questo ospedale venga considerato di livello inferiore ad altri della regione, considerati i numeri e gli interventi di cui si rende protagonista”. Un concetto ripreso dal consigliere regionale in quota Pd Andrea Smacchi, che ha ribadito la necessità di rimuovere la delibera (Barberini ha però negato questa possibilità). Per Roberto Morroni (Fi) la deroga di fatto non risolve il problema, poiché quanto stabilito nella delibera regionale declassa senza appello l’ospedale di Branca. Le associazioni eugubino-gualdesi hanno presentato le firme raccolte nei giorni scorsi sul territorio con le quali intendono chiedere a Barberini di tornare sui propri passi. Ma la delibera andrà avanti, benché Branca continuerà di fatto ad essere un centro “Hub”. Per quanto ancora, e con quali reali possibilità di restare tranquilli, nessuno può saperlo.
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