Si sono ritrovati nel giorno dell’Epifania, nel parcheggio del Teatro Romano, alcuni esponenti delle associazioni e comitati ambientalisti per dire no all’uso del Css nei due cementifici di Gubbio.
Hanno rinunciato al corteo, secondo quanto disposto dalla Questura di Perugia, e hanno in questo modo anche rinunciato allo spostamento con le auto dalla cementeria Colacem di Ghigiano a quella di Barbetti a Semonte scoraggiando quanti già stavano ironizzando sulla forma di protesta con i veicoli che sono notoriamente inquinanti.
I “No Css”, in pochi nell’occasione, hanno espresso disapprovazione per l’autorizzazione rilasciata dalla Regione sulla base del Decreto semplificazione del governo Draghi di cui fanno parte forze di quasi tutto l’arco costituzionale, compresi il Movimento 5 Stelle e larga parte della sinistra che sono contrari al Css ma votano tutti i provvedimenti in materia del governo.
Il dottor Giovanni Vantaggi dell’Isde (medici per l’ambiente) accusa la Regione di non aver voluto assoggettare a Valutazione d’impatto ambientale il cambio di combustibile utilizzato.
Non c’erano il sindaco Filippo Mario Stirati né rappresentanti della Giunta e della maggioranza. C’erano invece, a caccia di consensi come sottolineato da più parti non soltanto negli ambienti politici, i consiglieri comunali Orfeo Goracci, da sempre in prima linea sulle tematiche ecologiste salvo aver lasciato la discarica comunale di Colognola in un mare di guai per le accuse nel dibattito politico di non aver accantonato risorse per il post-mortem del sito additato ripetutamente dai residenti come inquinante, e Marzio Presciutti Cinti, già candidato a sindaco del centrodestra passato nel centrosinistra con il partito Azione di Carlo Calenda che è favorevole all’uso del Css.
Goracci propone un referendum cittadino (non è specificato se soltanto per il Css o anche sulla situazione della discarica di Colognola), mentre Presciutti Cinti ha criticato l’operato dell’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Morroni, e l’assenza al sit-in della quasi totalità dei consiglieri comunale.
C’era anche una delegazione del comitato civico che a Gualdo Tadino, dallo scorso agosto, sta presidiando le fonti della Rocchetta per protestare contro i prelievi a scopo industriale dalle sorgenti.
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