Il collare “Collegium Cocorum” a Umberto Giordano «per aver operato da oltre cinque lustri nell’arte culinaria con dignità e passione, capacità e prestigio, onorando sempre e ovunque la millenaria tradizione della cucina italiana». Lo chef eugubino d’adozione, siciliano di origini, legato al gruppo Rosati Ospitalità, ha ricevuto l’importante riconoscimento dalla Federazione italiana cuochi in una cerimonia a Roma che ha radunato oltre 250 chef che lavorano in Italia e all’estero nella ristorazione da più di 25 anni. Il riconoscimento, consegnato al palazzo Esposito nella capitale, ha visto intervenire rappresentanti istituzionali politici per mandare un segnale sul complicato momento del settore della ristorazione sospeso tra la voglia di ripartire pienamente e il timore di provvedimenti governativi scoraggianti nella gestione della pandemia.
A questo appuntamento c’erano professionisti arrivati da ogni regione d’Italia e dalle delegazioni estere di Federcuochi. La cerimonia è stata considerata come l’occasione per ricordare attraverso la menzione del “Collare Cocorum” tutti coloro che con professionalità hanno di fatto permesso lo sviluppo e la diffusione della cucina italiana, veicolo di valori culturali profondi ed emblema riconosciuto del made in Italy nel mondo, soprattutto in questo momento storico. Una testimonianza sul peso specifico del settore è venuta dai leader politici presenti di 5 Stelle e Lega, Giuseppe Conte e Matteo Salvini, con il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, il viceministro all’Economia Laura Castelli, i sottosegretari al Lavoro Tiziana Nisini e alla Cultura Lucia Bergonzoni, fino a Maria Spena, vicepresidente della commissione Agricoltura alla Camera, la deputata Beatrice Lorenzin, Sabrina Alfonsi assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Alfonso Pecoraro Scanio, Antonio Tajani e Cristian Biasoni amministratore delegato di Chef Express.
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