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Processo per cinque ceraioli: l’accusa è violenza e minaccia nei confronti di un vigile urbano. Le difese pronte a una diversa ricostruzione dei fatti

Una immagine di corso Garibaldi nel pomeriggio del 15 maggio 2020

Verranno sottoposti a processo cinque ceraioli, con l’accusa di aver usato violenza e minaccia nei confronti di un vigile urbano che nel pomeriggio del 15 maggio 2020 in corso Garibaldi era addetto al controllo della zona.

Ci si trovava in piena pandemia con il lockdown e la Festa dei Ceri era stata annullata, come anche quest’anno.

Gli imputati vanno da 24 a 72 anni. La prima udienza è stata fissata per il 25 maggio 2022 davanti al giudice Serena Ciliberto.

Nel capo d’accusa della Procura della Repubblica di Perugia viene evidenziato che gli indagati “cantavano e marciavano contro l’appartenente alla polizia locale, gli davano spintoni, lo strattonavano, lo circondavano e gli dicevano Togliti dai … e dal …, non me toccà”.

Uno di loro – secondo le carte dell’accusa – ha urlato all’agente: “Devi gì via, devi gì via, ti spacco la faccia”. Un altro ancora: “Te gonfio come un tamburo… levati dai … leva la divisa”. Il pubblico ministero contesta anche il fatto che all’uomo sarebbe stato “strappato il cellulare di mano”.

Gli imputati ricostruiscono diversamente l’andamento dei fatti e i movimenti dei vigili urbani in quel 15 maggio convulso.

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Luca Maori, Mario Bruto Gaggioli Santini, Giusi Mazziotta e Cosimo Gabriele Caforio. Il vigile è invece assistito dall’avvocato Luigi Santioni. L’udienza si svolgerà nel palazzo del tribunale penale in via XIV Settembre a Perugia.