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Stirati pronto a bocciare il protocollo per la festa dei Ceri a numero chiuso

La curva della Statua dei tre Ceri (Photo Studio)

E’ stato in sostanza bocciato il protocollo proposto dal gruppo “Ceri 2020” che prevede una festa a numero chiuso con la bolla Covid free all’interno del centro storico con una formula ridotta da mettere in atto già quest’anno entro dicembre e al limite in proiezione 15 maggio 2022 in base agli sviluppi della pandemia.

Le reazioni stanno largamente portando alla bocciatura almeno nell’immediato, pur se alcuni elementi verranno ripresi e approfonditi. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha consultato le componenti ceraiole ed è pronto a confermare che per il 2021 non ci sarà alcuna edizione speciale della festa dei Ceri, mentre per il 2022 il discorso sarà affrontato a tempo debito.

Stirati pensa soprattutto alle condizioni da preservare emerse dopo la consultazione dei ceraioli che in quasi duemila si erano pronunciati con un’altissima percentuale per un’edizione l’11 settembre alle stesse consolidate storiche modalità, cioè senza alcuna limitazione. Questo aspetto è stato ribadito dal sindaco in più occasioni ed è il nodo principale che porterà alla bocciatura del protocollo proposto, che prevede un coinvolgimento diretto di tremila persone, ovvero mille per ciascun Cero con green pass e tampone negativo, e con un formato ridotto nei tempi con la sola corsa sul percorso tradizionale.

Non sono state specificate nel protocollo le modalità di coinvolgimento delle tremila persone. La festa a numero chiuso è stata già ritenuta inaccettabile, nelle conversazioni con i suoi collaboratori, da parte di Stirati, che però non intende aprire fronti di litigio né fare polemica preferendo spostare ogni discorso pratico e approfondito al 2022.

Il sindaco è anche al corrente della reazioni sui social dove stanno prevalendo da qualche giorno i toni critici ma soprattutto l’ironia anche nell’immaginare il meccanismo di coinvolgimento dei ceraioli e delle persone, con i relativi criteri e chi dovrà stabilirli. C’è chi si sta divertendo a classificare le varie componenti della festa, facendo due conti sui numeri per arrivare alla fatidica soglia delle tremila previste dal protocollo. Il gruppo “Ceri 2020” è animato dalle migliori intenzioni dopo l’annullamento della festa l’anno scorso e quest’anno.

Il progetto con protocollo ha suscitato attenzione ma senza alcuna presa di posizione ufficiale da parte delle componenti ceraioli, visto che l’Università dei Muratori, l’associazione Maggio Eugubino e le Famiglie ceraiole, oltre alla Diocesi, non sono intervenute. Questo gruppo mette assieme ex Capodieci e appassionati che spingono per rilanciare la festa. Sono usciti allo scoperto gli ex Capodieci Massimo Panfili e Vittorio Fiorucci di San Giorgio e il dottor Vincenzo Ambrogi, cardiochirurgo al Policlinico Tor Vergata, oltre all’ingegnere Luca Tasso, insegnante ed esperto in prevenzione e sicurezza.