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La vita di Sant’Ubaldo di monsignor Pio Cenci nell’audiolibro gratuito dell’associazione Benedetto XVI

Un dono prezioso in questi giorni legati alle celebrazioni per il patrono è l’audiolibro de “La vita di Sant’Ubaldo” di monsignor Pio Cenci, testo scritto durante la prima guerra mondiale e poi pubblicato nel 1924. Per iniziativa dell’associazione culturale Benedetto XVI si possono trovare gratuitamente le copie e scaricare l’audiolibro sul sito (www.associazionebenedettoxvi.it). Viene considerata la più completa e dettagliata ricostruzione non solo della vita del patrono ma anche dell’origine del suo culto attraverso i secoli.

L’audiolibro reca anche una suggestiva versione integrale dell’inno a Sant’Ubaldo, Oh lume della fede, della Cappella musicale della cattedrale Cantores Beati Ubaldi, con la direzione del maestro Renzo Menichetti e il violino di Maria Carlotta Orlando.

La voce narrante in oltre nove ore di contenuti è del professor Luigi Girlanda, presidente dell’associazione, con un’introduzione letta da Cecilia Bellucci.

Monsignor Pio Cenci nacque a Gubbio il 14 marzo 1876. Quinto di sei fratelli, venne battezzato nella chiesa di San Giovanni. All’età di 4 anni serviva già la messa grazie agli insegnamenti del padre Pericle, devoto del Santo di Pietrelcina, che lo istruì anche nella lettura e scrittura. Fu iscritto al 2° anno di Ginnasio del Seminario come alunno esterno e in seguito accolto per diventare sacerdote. Conseguì le lauree in teologia e in diritto canonico e civile. Quasi al termine dei suoi studi, ricorda monsignor Origene Rogari, fu colpito da grave malattia che lo avrebbe portato irrimediabilmente alla morte. Ma proprio in quei giorni, l’immagine della Madonna della Misericordia della chiesa di San Francesco si animò miracolosamente muovendo gli occhi e la bocca dispensando miracoli e grazie, esattamente nel primo centenario dei prodigi verificatisi in tutto lo Stato pontificio nel 1796. “Il giovane seminarista – scrive monsignor Rogari – La vide sorridere e in quello sguardo potente e amabile sentì prodigiosamente rifluire nel suo corpo la sanità e la fervida vita. Poteva così, dopo due anni (1898), celebrare la Prima Messa in questa chiesa, dinnanzi alla Madonna della Misericordia che l’aveva guardato e guarito”. Fu per diversi anni parroco a Colonnata e insegnante di storia nelle scuole ginnasiali e teologiche del Seminario di Gubbio. Andò in seguito a perfezionare i suoi studi all’Università di Innsbruck. Ritornato in patria fu prima insegnante di storia ecclesiastica nel Seminario Regionale di Assisi e poi, dopo la notorietà per alcune sue pubblicazioni, venne chiamato a Roma presso l’Archivio Segreto Vaticano. Amava tornare frequentemente nella sua Gubbio e ogni volta risaliva come un pellegrino il monte del Patrono, di cui scrisse la mirabile vita riproposta in versione audiolibro. Morì a Roma il 3 luglio 1955. I funerali si svolsero a Gubbio, presso la chiesa di San Francesco a cui sempre fu legato, tanto da essere un benefattore dell’Ordine Francescano proclamato con diploma del padre generale dei Frati Conventuali. È sepolto al civico cimitero di Gubbio nella tomba dei Frati Francescani Conventuali.